domenica 31 gennaio 2010

Agrigento si riscopre terra di Robiola

Il gustoso latticino si ricava dalla capra di Agrigento


Anche la Sicilia ha la sua robiola che non ha nulla da invidiare alla popolare robiola di Roccaverano. Anzi, se il lavoro di valorizzazione e crescita della capra Girgentana svolto in questi anni dall’ Assessorato Regionale Agricoltura , in collaborazione con Slow Food e l’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia, andrà a buon fine, si può certamente prefigurare un futuro roseo per il latte di capra dell’Agrigentino, e in particolare per la saporita e originale robiola, prodotta da un piccolo caseificio di Campobello di Licata.

Per non far scomparire la razza della capra Girgentana, l’assessorato ha stimolato gli allevatori, puntando naturalmente alla crescita e al rilancio di vecchi e nuovi formaggi di capra, quali la caciotta e la robiola. Lo sviluppo del formaggio di capra, e quindi della robiola, prodotto fino a oggi in piccole quantità, è legato in maniera inevitabile alla crescita della capra Girgentana. La razza, un tempo, era diffusissima in tutta la Sicilia e in particolare in provincia di Agrigento, da dove ha preso il nome, ed era molto apprezzata per il suo latte, dal sapore dolce e molto digeribile. Non a caso, intere generazioni sono cresciute con il latte caprino consegnato porta a porta dagli stessi caprai. L’espansione dei consumi di latte trattato termicamente provocò nel dopoguerra la crisi della capra Girgentana, ridotta oggi a circa 500 capi, allevati però con amorevole cura e con l’assistenza continua dei tecnici dell’Aras e delle autorità regionali. Non è utopia pensare a un progetto di rilancio e vera crescita della specie, valorizzando un formaggio come la robiola che ridia dignità economica agli allevatori con un incremento dei capi e con la nascita di altri caeseifici.
A differenza di quella di Roccaverano, la robiola agrigentina è prodotta con latte di capra al 100% , fornendo un valido apporto per una alimentazione equilibrata. Possiede una maggiore digeribilità rispetto agli altri formaggi vaccini, una ridotta capacità allergenica, un elevato contenuto in calcio e sali minerali, un basso contenuto calorico e una notevole leggerezza. Alla luce dei consensi ricevuti dal formaggio agrigentino, nelle Langhe stanno pensando di riportare in vita la robiola di una volta, quella fatta esclusivamente di latte caprino: una versione “classica”, secondo tradizione, come già si sta facendo in provincia di Agrigento.
L’unico caseificio che produce la robiola girgentana si trova a Campobello di Licata. Una piccola azienda, messa in piedi nel 2005 da Giacomo Gatì, che oggi fattura poco più di 60 mila euro all’anno. È l’unico caseificio in Sicilia che lavora latte prodotto dalla capra Girgentana.
Gatì riceve richieste da tutta Italia, il suo è praticamente un prodotto di nicchia, ha un piccolo canale di distribuzione nazionale, mentre in Sicilia si occupa personalmente di portare la robiola e il latte ottenuto dalle sue capre ai vari rivenditori. A Milano fornisce anche un ristorante di proprietà degli stilisti Dolce e Gabbana. La struttura casearia agrigentina produce, ad oggi, circa 500 chili di formaggio al mese e, oltre alla robiola, commercializza caciotta fresca e caprino classico.

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